Servizio Idrico, la tariffa diventa pro capite: ecco cosa cambia
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Ottobre 2018 – Novità in vista nella bolletta dell’acqua: con il Testo Integrato dei Corrispettivi Idrici l’Autorità ha stabilito nuove regole sull’articolazione della tariffa del Servizio Idrico Integrato, che diverranno operative entro la fine del 2018. Due gli obiettivi: uniformare a livello nazionale la classificazione delle diverse categorie di utenze e disincentivare gli sprechi, secondo il principio del “chi inquina (in questo caso chi spreca) paga”. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.
LA NUOVA CLASSIFICAZIONE – Prima novità: le utenze saranno divise in domestiche e non domestiche. Ognuna di queste tipologie sarà a sua volta distinta in categorie; residenti, non residenti, uso condominiale e industriale, artigianale/commerciale, agricolo/zootecnico, uso pubblico non disalimentabile (ospedali, residenze protette, carceri, scuole…), uso pubblico disalimentabile e altri usi.
LA TARIFFA PROCAPITE – Seconda, importantissima novità: alle utenze domestiche, per la parte variabile del servizio di acquedotto verrà applicata una tariffa pro capite, cioè sulla base del numero di componenti del nucleo familiare. L’introduzione di questo criterio dovrebbe garantire la possibilità di premiare comportamenti virtuosi e, al contrario, disincentivare gli sprechi, secondo un meccanismo che terrà conto del numero di persone che abitano in ogni casa. Ecco come funzionerà:
Oltre alla quota variabile proporzionale al consumo procapite la tariffa sarà composta anche da una quota fissa, che riflette “gli oneri inerenti la sicurezza degli approvvigionamenti” (in altre parole: la gestione delle infrastrutture e l’insieme delle attività necessarie per garantire il servizio).
La quota variabile del servizio di fognatura e depurazione non sarà articolata in scaglioni, ma calcolata secondo il volume.
Le utenze non domestiche avranno invece una tariffa differente a seconda del fatto che conferiscano nella fognatura pubblica solo reflui assimilabili agli usi domestici (es: reflui degli uffici) oppure reflui industriali autorizzati. Nel primo caso la tariffa sarà articolata come per i consumi domestici; nel secondo caso l’articolazione sarà più complessa, perché prevedrà una parte di costi legati al corretto smaltimento degli inquinanti contenuti nel refluo. Sono previste infatti penalizzazioni nel caso in cui le concentrazioni degli inquinanti rilevate siano maggiori dei valori autorizzati dalla legge.
I TEMPI – Il nuovo sistema entrerà in vigore con gradualità, anche per consentire a tutti i gestori di raccogliere i dati anagrafici delle utenze:
- entro novembre Atersir – Agenzia Regionale dell’Emilia Romagna per il Servizio Idrico e i Rifiuti dovrà stabilire, con una propria delibera, le tariffe applicabili dai diversi gestori secondo il nuovo sistema;
- Dal 1 gennaio 2018 alla data di emanazione della delibera di Atersir i gestori continueranno ad applicare le tariffe vigenti nel 2017, aggiornate con il θ (incremento) presunto;
- dopo l’aggiornamento i gestori potranno iniziare a emettere fattura secondo il nuovo sistema, e in ogni caso dovranno farlo almeno nell’ultimo ciclo di fatturazione 2018.
- Con la prima fattura emessa col nuovo sistema si procederà al conguaglio dei valori.
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